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CIAO DARIO
20 Ottobre 2010
Uga la Tartaruga, Copyright di Pier Dario PennatiDario Pennati era prima di tutto un amico. Ma era anche un disegnatore affermato e apprezzato. Un professionista serio. Dario si è spento il 18 ottobre 2010

Se fosse possibile definire la vita di un uomo solo dal suo curriculum diremmo che Pier Dario Pennati, classe 1948, è nato con la passione per il disegno e il fumetto, passione che ha saputo trasformare, nel corso degli anni, in una professione, un'arte messa a frutto per agenzie di comunicazione e importanti editori italiani ed esteri: Disney, Warner Bros, Egmont Publishing, RCS e molti altri ancora. Tanti i personaggi usciti dalla sua matita: dai Paperi Disney ai Looney Tunes, dalle Tartarughe Ninja a Charlie Brown. Ma anche creazioni originali come I Mostri, realizzati per il Corriere dei Piccoli, o, l'ultima nata, Uga la Tartaruga cui ha dedicato molte energie negli ultimi mesi. Insomma, una vocazione poliedrica che lo aveva strappato, giovane bancario (settore marketing), alla sicurezza delle canoniche 15 mensilità per tentare l'avventura nel mondo burrascoso della Nona Arte. Un percorso che lo ha portato, in questi ultimi anni, a collaborare con GFB in qualità di Art Director e illustratore.

Tutto qui? Ricordare quello che siamo stati è così semplice? Sicuramente no. Di fronte a un tale "coccodrillo" lo stesso Dario avrebbe inarcato il baffo in un sorriso. Sicuramente c'era molto di più in lui: un'umanità fatta di gesti, di parole e di quel piccolo vissuto quotidiano che è difficile mettere per iscritto. E tuttavia, proprio per questo, vorremmo ricordare che Dario, oltre che un professionista serio, era un cultore della buona tavola, un instancabile narratore di storielle e aneddoti, un fumatore indefesso, da competizione, un ammiratore di Johnny Hart, un disegnatore pignolo fino all'eccesso nella correttezza filologica dei dettagli; e che era un papà affettuoso e testardo con le sue creature, un artista che sapeva guardare al mondo con la giusta ironia, un uomo che - anche in momenti professionalmente difficili - ha regalato più sorrisi che lamenti. Non è facile. E non è poco.

Ciao Dario